News ed eventi

Servizio Civile Universale 2024

La FICT mette a disposizione 308 posti per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni), che potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati dalla Federazione nel bando di prossima pubblicazione. Si tratta di una grande opportunità di crescita formativa, professionale e umana.

Servizio Civile Universale 2023

La FICT mette a disposizione 266 posti per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni), che potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati dalla Federazione nel bando di prossima pubblicazione. Si tratta di una grande opportunità di crescita formativa, professionale e umana.

Luciano Squillaci, presidente FICT: “La battaglia contro la droga si vince solo rimettendo la persona al centro non il problema. #primalepersone”

Comunicato Stampa FICT
26 Giugno 2022, Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga  

“Siamo qui a celebrare la “Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga”, istituita dall’Onu, senza che, in realtà, a nessuno importi davvero qualcosa. Il tema di quest’anno è: “Affrontare le sfide della droga nelle crisi sanitarie e umanitarie”. Una sfida che per la FICT è costante e quotidiana con i suoi 600 servizi per le dipendenze patologiche, fenomeno in continuo divenire. L’ultimo rapporto dell’UE rivela quanto le droghe tradizionali non siano mai state così accessibili nell’ultimo anno, con 5.800 decessi per overdose, quasi 16 morti al giorno per droga, di cui 350 solo in Italia”. Afferma Luciano Squillaci, Presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche

“Dati che fanno davvero impressione e rispetto i quali è necessario, dichiara Squillaci, rimettere al centro le persone e quindi i Servizi che si prendono cura di loro. Servizi che in questi ultimi anni sono stati marginalizzati e dimenticati sempre di più.”

“#CareInCrises è il motto scelto quest’anno dall’Onu ed è il lavoro che gli operatori del pubblico e del privato sociale accreditato svolgono quotidianamente e, evidenzia il presidente FICT, “eroicamente” proprio perché in Italia abbiamo un sistema dei servizi regolato da una normativa sulle dipendenze, ibernata al 1990, e, pertanto, incapace di rispondere ai bisogni di un mondo, quello delle dipendenze, profondamente mutato da com’era trenta anni fa. Un quadro normativo che disegna un modello di intervento fortemente centrato sul problema e non sulle persone. Per questo la FICT, in occasione della giornata mondiale, quest’anno propone lo slogan “La persona al centro non il problema. #primalepersone”

“Comunità e SERD che “boccheggiano” sui territori, spiega Squillaci, alla ricerca disperata di ossigeno, appesantiti dalla pandemia ed ora anche dal crisi umanitaria ed economica della guerra in Ucraina. Ed a marginalizzare ulteriormente il sistema dei servizi è il riaccendersi del dibattito ideologico ed anacronistico sulla legalizzazione e sul “diritto” di farsi, che rimette ancora una volta al centro del dibattito proprio la sostanza.”

“Una battaglia contro la sostanza, sottolinea il presidente FICT, che già sappiamo, persa in partenza, mentre la prevenzione, la cura e la riabilitazione della  persona che dovrebbero essere essenziali, sono del tutto ignorati, a causa della normalizzazione dell’uso e di un conseguente abbassamento della percezione del rischio. Un ultradecennale disinvestimento politico che ha provocato voragini nel sistema di intervento andando a minare il fondamentale diritto alla salute, che significa riconoscere la giusta dignità alle persone e quindi ai servizi.”

“Minori, sempre più giovani…, adulti, uomini e donne che vengono cronicizzati nonostante gli sforzi degli operatori del pubblico e del privato sociale che faticano per mancanza di personale e risorse. La relazione al Parlamento, sui dati del 2020, dice Squillaci, riferisce di 125.000 persone con problemi di dipendenza da sostanze illegali, ma conta esclusivamente gli “utenti” in carico al Servizio Sanitario, cioè a quella parte limitata di soggetti che si riescono ancora ad intercettare attraverso il sistema “ufficiale” dei servizi. Manca tutto un altro pezzo di fenomeno, che si stima essere 5 volte superiore (parliamo di oltre mezzo milione di italiani) e che, invece, non si riesce ad intercettare con servizi ampiamente superati, regolamentati da un legge di oltre 30 anni fa. Di fatto i Ser.D. e le Comunità riescono a “prendere in carico” solo 1/5 delle persone che avrebbero bisogno di aiuto. Ed i numeri sono ancora più impressionanti se consideriamo tutto il resto del mondo delle dipendenze, in primis quelle cosiddette comportamentali (internet, gioco, ecc.), ma anche alcol e psicofarmaci.”

“Numeri che il covid ha persino aggravato, aprendo la strada a nuove psicosi e dipendenze, mostrando la via di nuovi mercati, meno impegnativi e molto più pericolosi: si stima che il “dark web”, la parte oscura della rete, abbia più che triplicato il fatturato sulle sostanze stupefacenti. Non possiamo stupirci, quindi, se il 26% dei nostri ragazzi in età scolare, più di 1 su 4, ha fatto uso di sostanze illegali nello scorso anno. L’incuria della politica per la cultura educativa e per le azioni preventive, spiega il presidente FICT,  ci ha costretti a lavorare sui territori in una logica del “qui ed ora”, emergenziale, provocando vuoti educativi a scapito dei giovani.”

“Da questa situazione si esce solo cambiando completamente paradigma, entrando in una logica di prossimità che significa ripartire dalle relazioni, abbattendo le distanze, le differenze nel settore della salute, dove con i pazienti di serie A e B, esistono anche quelli di serie C, i dimenticati da tutti, gli scarti…., perché in fondo, conclude Squillaci, persiste lo stigma che “il tossico tutto sommato se l’è cercata …”. Significa iniziare davvero a strutturare concretamente un  sistema integrato, pubblico e privato sociale, nell’ottica della presa in carico territoriale, capace di garantire non solo la pari dignità, ma anche e soprattutto l’effettiva esigibilità del diritto di scelta e di cura del cittadino utente”

Info: Elisabetta Piccioni, Uff. Stampa FICT, cell. 3392818398

Educare educandosi, ossigeno per il Centro Family Coaching Viadana

Alcune azioni, quali la mappatura di tutti i servizi per la famiglia del nostro ambito, il supporto psicologico e psicoterapeutico, il corso di formazione dedicato all’ARTvocacy e arteducazione, sono in corso; altre saranno rafforzate grazie a questo importante contributo che si unisce ad un altro offerto dalla banca Bper di Viadana.

Servizio Civile Universale 2022

La FICT mette a disposizione 244 posti per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni), che potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati dalla Federazione nel bando di prossima pubblicazione. Si tratta di una grande opportunità di crescita formativa, professionale e umana.

Educare educandosi: al via un progetto sperimentale volto a sostenere le famiglie fragili e prevenire situazioni di emergenza

Grazie ad un importante contributo da parte di Fondazione Comunità Mantovana Onlus ottenuto partecipando al bando assistenza socio sanitario anno 2021, sta per essere avviato “Educare educandosi” un progetto volto ad attivare interventi specifici ed avanzati di sostegno a famiglie con bassa e media criticità per prevenire condizioni di maggior gravità.

Ente capofila del progetto è il Centro Consulenza Familiare Ucipem, servizio per la famiglia attivo da decenni sul territorio viadanese, in partenariato con Arca Centro mantovano di solidarietà specializzato in interventi a contrasto di ogni forma di dipendenza e ForMattArt, associazione di promozione sociale, impegnata in attività finalizzate alla solidarietà sociale, alla formazione ed all’educazione.

Unendo l’esperienza e la professionalità di ciascuna organizzazione è stato possibile sviluppare un insieme di azioni estremamente innovative e diversificate tra loro che saranno sperimentate fino a dicembre 2022 nei dieci Comuni consorziati all’Azienda Speciale Consortile Oglio Po. Quest’ultima, infatti deterrà il ruolo di coordinamentodell’intero progetto per consolidare il lavoro di collaborazione e di sviluppo di rete in cui si è ampiamente impegnata negli ultimi mesi.

Il progetto “Educare educandosi” gode del sostegno ed adesione di una rete territoriale già sperimentata: dal Protocollo d’intesa tra Azienda socio-sanitaria di Mantova e Azienda Speciale Consortile Oglio Po per la valutazione multidimensionale del bisogno delle famiglie fragili, alla collaborazione avviata con il progetto sperimentale Centro Family Coaching presso l’ex Oratorio di San Pietro, alla convenzione con il  Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud per approfondire le collaborazioni con le realtà del Terzo Settore, fino alla collaborazione con la rete tra scuole dell’ambito viadanese.

“Il lavoro disgiunto è anacronistico e ormai totalmente inefficace” affermano i soggetti coinvolti nel progetto, “diviene pertanto urgente e necessario integrare la filiera di interventi, al fine di facilitare la  diagnosi precoce, la messa in campo di strumenti preventivi e coordinati, da parte di tutti gli operatori del sistema”.

Saranno numerose le azioni che si possono così sintetizzare:

  • Informazione ed orientamento: per assicurare un accesso rapido, agevolare le famiglie nel reperimento delle principali informazioni utili per la vita quotidiana e per la conoscenza di ciò che offre il territorio. In tal senso si prevede di istituire un osservatorio permanente dei bisogni, promuovere attività di comunicazione, attivare uno Sportello con apertura settimanale ed un telefono di prossimità già sperimentato con successo durante l’emergenza sanitaria.
  • Sperimentazione di un gruppo di lavoro territoriale composto da tutti gli operatori interessati (enti istituzionali, Terzo Settore, settore privato) per un confronto su teorie e prassi di intervento focalizzati sulla psicoeducazione, sulla formazione e valorizzazione delle competenze genitoriali.
  • Attività di potenziamento delle risorse personali e familiari grazie a percorsi terapeutici sperimentali.
  • Laboratori di ARTvocacy che attraverso gruppi di espressione artistica riescano a dar “dare voce” ai soggetti fragili mediante attività educative nella dimensione del bello e del fecondo e per formare altri operatori del territorio su questi strumenti metodologici.

Prerogativa per ottenere il contributo di Fondazione Comunitaria è il coinvolgimento della comunità locale, capace di suscitare donazioni a favore del progetto.

L’Azienda Speciale Consortile Oglio Po  sta quindi avviando una campagna di raccolta fondi per poter ultimare il finanziamento. Le donazioni devono essere effettuate attraverso bonifico sul conto corrente bancario intestato alla “Fondazione Comunità Mantovana onlus” funzionante presso: Banca Intesa San Paolo: IBAN IT 46Y0306909606100000017731, oppure tramite assegno da consegnare presso la sede della Fondazione Comunità Mantovana Onlus, specificando nella causale “offerta liberale a favore del progetto Educare Educandosi“.

La Fondazione provvederà a far pervenire ai donatori la certificazione per poter usufruire dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: dott. Rodolfo Vernizzi – mail agenziaperlafamiglia@consociale.it

Servizio Civile Universale 2021 – Progetto “DIPENDE ANCHE DA TE”

La FICT mette a disposizione circa 221 posti per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni (ancora non compiuti alla data di scadenza del bando), che quest’anno potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati dalla Federazione. Si tratta di una grande opportunità di crescita formativa, professionale e umana.

#Covid19 Squillaci (Fict): «Aiutateci ad aiutare i ragazzi delle Comunità terapeutiche»

L’appello alle istituzioni del presidente della Federazione italiana delle Comunità terapeutiche. «I servizi del pubblico e del privato sociale che si occupano di dipendenze patologiche, oggi rischiano l’implosione» è la denuncia di fronte a all’emergenza coronavirus che «proprio perché coinvolge tutti, nessuno può essere lasciato indietro»

EMERGENZA SANITARIA Coronavirus Covid-19: Squillaci (Fict), “nelle comunità terapeutiche viviamo storie di quotidiano eroismo”

“L’intero Paese sta vivendo un tempo di grande emergenza. All’improvviso abbiamo scoperto che il ‘sistema mondo’ così come lo conosciamo, non è immortale. Abbiamo infine drammaticamente compreso la nostra fragilità, quella di tutti, perché questo momento di crisi e di incertezza coinvolge davvero tutti. Ma proprio perché coinvolge tutti, nessuno può essere lasciato indietro!”

Coronavirus: Parlano gli operatori per le dipendenze. Aiutateci a restare aperti.

«Aiutateci a restare aperti» Droga, l’allarme delle comunità: è caos, così i ragazzi se ne vanno.